Qualche giorno fa, nel cuore pulsante del centro storico di Napoli, precisamente nel quartiere della Pignasecca, è spuntato un murales che cattura l’attenzione di tutti. Raffigura il profilo di un bambino, un tributo a Mattia Fagnoni, un bambino di soli 7 anni che purtroppo ci ha lasciato nel 2015 a causa di una rara malattia.
Se siete interessati ad ammirare questo delicato murale, vi informo che si trova in via Portamedina. I frequentatori abituali del mercato della Pignasecca lo hanno già accolto con grande affetto. Ho scattato questa foto oggi durante la mia pausa pranzo, ma per farlo ho dovuto aprire un varco tra le casse vuote di frutta proveniente dal celebre e sempre vivace mercato di Montesanto.
Mentre mi trovavo lì, ho temuto che uno degli ortolani potesse rimproverarmi per la mia intrusione. Invece, con un’aria severa ma orgogliosa, uno di loro si avvicina e, nella sua lingua napoletana, mi dice: “Facite, facite signurì. Io n’aggio piacere che facite ‘e fotografie”, esprimendo così la sua felicità per il mio interesse verso quell’opera d’arte.
Questo meraviglioso disegno che si staglia sulle pareti di quei maestosi palazzi è frutto dell’iniziativa di un’associazione dedicata proprio al piccolo Mattia, che ci ha lasciato il 26 maggio 2015. Il murales, realizzato da David Vecchiato, servirà da richiamo per una raccolta fondi volta a sostenere tutti quei bambini, come Mattia, affetti da malattie rare. L’iniziativa è stata lanciata in collaborazione con la vicina chiesa di Santa Maria delle Grazie a Montesanto.
L’opera che riprende i tratti gentili di un angelo, di quel bambino della Pignasecca, è stata patrocinata anche dal Comune di Napoli. L’associazione che sostiene tale iniziativa ha preparato un calendario ricco di eventi volti a sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema delle malattie rare che colpiscono i bambini. Malattie che purtroppo non donano seconde possibilità. Il murales è stato realizzato come già detto da Vecchiato, street artist attivo dagli anni ’90 e collaboratore di Sky Arte.
Mattia Fagnoni aveva solo 1 anno quando ha iniziato a soffrire della sindrome di Sandhoff. La malattia degenerativa ha iniziato a privarlo prima della vista e a 3 anni già non riusciva più a muoversi. Il bambino napoletano ha combattuto fino alla fine con gran coraggio. Al suo fianco c’è stata sempre mamma Simona che non ha mai smesso di assisterlo. Attualmente è impegnata con la raccolta fondi per l’associazione Onlus a lui dedicata con lo scopo di acquistare macchinari specifici per le strutture ospedaliere partenopee a supporto di famiglie e bambini che lottano contro la stessa malattia del suo piccolo Mattia.